Le foto contenute nel libro fotografico di Dino Fracchia – WORKING CLASS – non solo rappresentano un pezzo della mia storia personale, ma ci raccontano l’evoluzione del lavoro, mostrandone le diverse sfaccettature e soprattutto mostrando i lavoratori e le lavoratrici, le persone che lo svolgono, ricordandocene la loro centralità. Sono immagini che ci mostrano come sono cambiate le tecnologie che si usano; i volti dei lavoratori, che rivelano un mondo del lavoro oggi più multietnico di quanto non fosse allora; quello che indossavano, a cominciare dalle protezioni. Si nota anche un’altra, importante differenza: il lavoro oggi appare più isolato, meno di “massa” di quello di allora. (Susanna Camusso, Senatrice)
Sono immagini profondamente significative che ho avuto l’onore di accompagnare con la mia introduzione al libro, che potete trovare a questo link:
https://sostieni.link/36738
PER I CENTO ANNI DALLA NASCITA DI BASAGLIA, LA MOSTRA “MATTI SIETE VOI”
IN COLLABORAZIONE CON IL MA.CO.F ALLA SALONE DELLA CAVALLERIZZA DI BRESCIA
Fotografie di Gin Angri, Gian Butturini, Giusy Calia, Carla Cerati, Dino Fracchia, Uliano Lucas, Vincenzo Tosini
Dal 5 al 30 ottobre 2024
Inaugurazione: sabato 5 ottobre, ore 18.00
Salone ex Cavallerizza, via Cairoli 9, Brescia
Da mercoledì a domenica dalle 15 alle 19
150 fotografie degli anni ’90 che raccontano il dietro le quinte del mondo della moda e del “Made in Italy”.
Rientrato da poco in Italia, dopo un decennio trascorso in Mozambico, ero molto interessato da tutto ciò che si era trasformato o nato in quel periodo sia a livello sociale che politico, economico o di costume.
Di quegli anni ’90 infatti le mie foto della nascita della Lega Nord e di Forza Italia, le manifestazioni sindacali, Sarajevo e i movimenti contro la guerra, i centri sociali, Di Pietro e Mani Pulite. Quegli anni.
Dall’Agenzia Grazia Neri, con cui collaboravo, mi venne chiesto di documentare alcuni momenti delle sfilate di moda di Milano.
Ho provato allora a descrivere con lo sguardo da fotoreporter quelle intense giornate.
La mostra rimarrà aperta fino al 6 settembre ed è accompagnata dal catalogo “La moda intorno” edizione Nodolibri.
Per info e prenotazioni: abitare.generazioni@gmail.com
gin angri

28 APRILE DALLE ORE 19.00 VERSO UN 1 MAGGIO DI GIOIA E DI RIVOLUZIONE.
È un piacere annunciare la prossima mostra del noto fotografo Dino Fracchia sulle grandi lotte delle lavoratrici e dei lavoratori dagli anni 60 ad oggi.
La mostra sarà ospitata presso la Cdnl – Camera del Non lavoro in via Volta, 22 Milano, dal 28 aprile al 30 maggio.
L’opera di Dino Fracchia solleverà l’importanza della lotta operaia in una società in cui le conseguenze della pandemia e della guerra hanno messo in evidenza ancora di più le diseguaglianze sociali, il lavoro precario e la mancanza di diritti.
Ticosa. Immagini da una storia dispersa
Presso l’ex Tinto-stamperia Val Mulini di Como sarà visitabile fino alla fine di settembre la mostra fotografica di Gin Angri :”Sotto il ponte- rigenerazione in divenire di un quartere di Como“. E’ un’occasione per visitare un quartiere di Como ai più sconosciuto ed uno spazio che si intende restituire alla città. “Uno spazio fatto di relazioni. Arte. Cultura.”
Le manifestazioni di piazza sono parte essenziale della democrazia. Ma molto è cambiato, nei decenni. Un ottimo strumento per comprendere cosa accadeva e cosa accade oggi è “In piazza. Rabbia e passione” del fotogiornalista Dino Fracchia (Interno 4 Edizioni, pp. 224, euro 19): il volume raccoglie scatti dalle proteste italiane dagli anni ‘70 ad oggi, dagli operai alle femministe di quegli anni aagli studenti e i punk nel decennio successivo; passando per il drammatico G8 di Genova del 2001 con le proteste represse con estrema violenza dalle forze dell’ordine, con troppi interrogativi tuttora in sospeso su che dette gli ordini. Il libro arriva ai nostri giorni, alle donne di Non una di meno e ai ragazzi di Fridays for future fino alle manifestazioni durante il Covid.
In Mozambico è appena stato pubblicato il libro ” Buganvilias, carapau e repolho, storie del tempo vissute” che racchiude i pensieri di molti che hanno contribuito alla nascita della nuova nazione, durante gli anni ’80 e ‘90 (il Mozambico aveva raggiunto l’indipendenza solo nel 1975 dopo 500 anni di colonizzazione portoghese). La foto di copertina e molte altre all’interno sono di Gin Angri. Il titolo rimanda alla bellezza del paese contrapposta alla difficoltà del vivere quotidiano.(la buganville, il cavolo e il carapau, un pesce congelato che arrivava dall’ex URSS, e che per molto tempo era l’unico piatto che si riusciva a mettere in tavola). “Siamo una generazione privilegiata, ci siamo trovati a partecipare nella costruzione di un paese nuovo.Impegnati, entusiasti, sognatori, utopisti. Eravamo ragazzi e abbiamo assunto responsabilità da adulti!Quante vite e quante storie vissute! Alcune ilari, altre stancanti, alcune simpatiche e altre per niente….Da qui è nata l’idea di questo libro. Perché la memoria dei tempi passati non sfumi. Sono storie vere di un Mozambico che doveva reinventarsi, libero e solidale. Questa è la parola più bella e frequente che troverete in questi racconti: “solidarietà“.
“Seine-Pandémie” è un progetto di fotogiornalismo di Alessandro Parente che indaga le cause della contaminazione da Covid-19 nelle condizioni socio-economiche del dipartimento della Seine-Saint-Denis. Realizzate dall’inizio del primo lockdown del 2020, le fotografie analogiche consentono di scoprire, grazie al Bianco e Nero, la realtà troppo spesso celata dei lavoratori precari de La Courneuve, dei migranti e dei rifugiati in cerca d’asilo di Aubervilliers e delle ONG di Saint-Denis. Nell’occhio del fotografo, la Seine-Saint-Denis – uno dei dipartimenti più poveri e sovrappopolati di Francia – diventa la Seine-Pandémie.
DONNE FOTOGRAFE – Italian Women Photographers Association INVISIBILE 13/14/15 Settembre 2019 ore 9,00 – 23,00, domenica 9,00 – 21,00 Complesso San Paolo Cortile del Leccio via Francesco Selmi, 67 – MODENA
MATERIALI RESISTENTI Sala Mostre Regione Piemonte Piazza Castello, 165 – Torino 17 – 30 Aprile 2019 orario mostra 10,00 – 18,00 domenica 21 aprile chiuso
LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA Donne e lavoro nell’Italia che cambia A cura di Tatiana Agliani Fotografie di:
Dal 25 marzo al 20 maggio 2019 Università di Milano-Bicocca, piazza dell’Ateneo Nuovo, 1 – Milano, edificio U6, piano terra, galleria accanto all’Aula Magna Dopo il grande successo dell’esposizione al Palazzo del Broletto di Como, il Polo di Archivio Storico (PAST) della Biblioteca di Ateneo e il Centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana portano a Milano la mostra realizzata dal fotografo Gin Angri con le immagini e i documenti delle cartelle cliniche dell’ex Ospedale psichiatrico San Martino di Como. La mostra ripropone i volti e le storie delle ricoverate che in questo luogo consumarono la loro esistenza o parte di essa tra il 1882 e il 1948.
- dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 21.30
- il sabato dalle 8.00 alle 13.30.
Mostra fotografica RESILIENZA “La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia (Ghandi)” Como, spazio Parini, via Parini 6 dal 20 al 30 marzo 2019
Anche quest’anno, in occasione della 16esima Biennale di Architettura, SILOS promuove ANOMALEARCHITETTUREALIENE, un evento che vede partecipi in una esposizione collettiva, non solo l’architetto e il designer, ma il più complesso mondo dell’arte nelle sue varie forme di espressione, fondendone le valenze all’indirizzo di un tema unico e che trova ispirazione e legittima attinenza in quello “Free space” della Biennale. Partecipa, fra gli altri, il fotografo di buenaVista* Paolo Della Corte “LO SPAZIO LIBERO e/o RESIDUO” Quello spazio di risulta, quello trascurato, quello non progettato, quello lasciato da quel “pieno”, invece, celebrato e dogmatizzato . . . la ricerca della possibile conversione o bellezza dietro la forma e il costruito, una sorta di esplorazione della potenzialitaÌ€ del “trascurato”, anche del volontariamente trascurato. Ispiriamoci a “L’occhio selettivo” di Borges e Casares . . . guardando con un altro occhio il vuoto e il non costruito , cioé il negativo del “definito” e “determinato”.
Oltre il Giardino nasce come associazione nel 2011 a sostegno della rivista che porta il medesimo nome, nata pochi anni prima in un Centro Diurno del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna di Como. Tre anni fa il sodalizio decide di autofinanziarsi e rendersi autonomo, per dare maggiore indipendenza e libertà ai propri soci che sono in buona parte volontari e utenti (per noi cittadini comuni, “utenti” solo nel momento di frequentazione del Centro Diurno per le riunioni di redazione). Associazione e giornale non sono solo: “psichiatria e disagio” ma promuovono un’idea di benessere che nasce da un nuovo modo di comunicare, di giocarsi il proprio tempo in modo meno “aziendalistico” e frenetico, dalla promozione di luoghi di cura solari e meno angusti, dal portare il bello in sedi destinate al buio, al cupo, al grigio, al trasandato, da una corretta informazione meno frivola, poco professionale e scorretta.
24 giugno – 8 settembre 2016 Inaugura giovedì 23 giugno 2016 alle 18.30 a Forma Meravigli (Milano) la mostra I giorni del Parco Lambro. Continuous Days, Milano 29/5/1975 – 26/6/1976, a cura di Matteo Balduzzi. La mostra, promossa da Fondazione Forma per la Fotografia e realizzata in collaborazione con COLLI Independent Art Gallery (Roma), VIAINDUSTRIAE (Foligno) e A+M Bookstore (Milano), resterà aperta al pubblico fino all’8 settembre 2016. Forma Meravigli è un’iniziativa di Fondazione Forma per la Fotografia in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e Contrasto. A quarant’anni dalla conclusione del Festival del proletariato giovanile nel Parco Lambro di Milano, vengono presentate per la prima volta al pubblico in versione integrale le fotografie del reporter Dino Fracchia, scattate durante le ultime due edizioni del festival (1975 e 1976): 13 rullini inediti, per un totale di quasi 250 immagini.
Da venerdì 13 novembre a Palazzo Ziino, Palermo, si potrà visitare la mostra fotografica di Melania Messina “Silenzi interrotti” curata da Emilia Valenza e organizzata dalla Galleria X3. La nota fotografa siciliana, durante una ricerca fotografica sul tema realizzata nell’arco di due anni, ha incontrato sette donne che hanno vissuto il trauma indelebile della violenza, riuscendo a descrivere, attraverso il linguaggio fotografico, la loro condizione di donne perseguitate e terrorizzate.
Anche se ora vi credete assolti… . gli anni’70 in Italia nelle fotografie dell’archivio storico di Dino Fracchia. Il decennio fra il settanta e l’ottanta in Italia, chi c’era, se lo ricorda molto bene, anche se oggi qualcuno fa finta di no. Sono iniziati con negli occhi e nella mente sogni di rivoluzione, libertà, uguaglianza ed un modo diverso di vivere e stare insieme, ma poi la passione politica e l’utopia si sono lentamente sgretolate sotto i colpi del terrorismo, delle stragi di stato e del ritorno al più retrivo conformismo. Autoproduzione, 80 pagine, in distribuzione sulle piattaforme Blurb ed Amazon
La Sicilia dei fotografi è prodotto da Broadcasting e Edizioni di Passaggio in collaborazione con l’Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo SiciliaFilmCommission. Questo documentario vuole essere una lettura della Sicilia attraverso le immagini e i racconti dei 10 fotografi intervistati all’interno del documentario. Se Scianna, Sellerio e Battaglia sono stati oggetto nel corso di questi anni di una lunga attenzione in funzione della loro fotografia, “La Sicilia dei fotografi” va scoprire altri fotografi; Ezio Ferreri, Carmelo Bongiorno, Mauro D’Agati, Angelo Pitrone, Melania Messina, Giacomo D’Aguanno, Fabio Sgroi, Sandro Scalia che con Melo Minnella e Giuseppe Leone hanno contribuito a definire ulteriormente un’immagine della Sicilia. A loro, e agli altri che si sono aggiunti nel corso del tempo, si deve una sorta di vero e proprio atlante in forma di scatti: immagini che ritraggono uomini e donne e bambini che scorazzano per strade e paesi; immagini che ritraggono paesaggi e città, i luoghi del lavoro e i luoghi del vivere; il territorio siciliano, nella straordinaria varietà delle sue forme.
UNA LUCE PER GLI ULTIMI – mostra fotografica di Matteo Biatta presso il Museo Nazionale della fotografia in Contrada del Carmine 2/f a Brescia - dal 5 al 27 settembre 2015 | inaugurazione: sabato 5 settembre 2015 hh 17.00 sala mostre e conferenze
Genova, Museo d’arte contemporanea Villa Croce dal 17 luglio al 17 agosto Opening 17 luglio ore 18.30 La mostra si sviluppa a partire da un’incredibile serie di fotografie scattate al Parco Lambro tra il 1975 e il 1976 durante il Festival del Proletariato Giovanile organizzato da “Re Nudo”, importante rivista underground dell’epoca, insieme ad immagini che raccontano le tensioni e le battaglie sociali di un decennio che fu poi segnato da brutale violenza. Fracchia è uno dei più conosciuti fotogiornalisti italiani, impegnato dall’inizio degli anni ‘70 nel campo del reportage sociale, politico, economico e geografico. Le sue famose immagini sono entrate nella memoria collettiva sociale.
Food life: piatti ritratti. 14 creazioni di altrettanti chef internazionali ritratti da Paolo della Corte. Mai come in questo periodo nella cucina, oltre alla valorizzazione del gusto, vi è una ricerca estetica con accostamenti, nei piatti, di colori e di composizioni che fanno pensare ad un’opera d’arte. E non bisogna dimenticare che Ferran Adrià è stato invitato come artista a Dokumenta di Kassel.
Università Popolare di Camponogara – Via Premaore 38, 30010 Camponogara (VE) Tel. 041.5139980 – 331.8228533 – E-Mail: segreteria@unipopcamponogara.it RASSEGNA FOTOGRAFIA 2014/15 5° SERATA Dino Fracchia il 20.02.15 alle 20:40:00 presso sala Consigliare del Comune di Camponogara http://www.unipopcamponogara.it
UNA LUCE PER GLI ULTIMI
Sguardi su una città tra solidarietà e disagio 2004 – 2014, 10 anni a Milano Storie e volti di esclusione e inclusione sociale negli scatti di Gianni Berengo Gardin, Francesco Cito, Roberto Arcari, Isabella Balena, Carlo Cerchioli, Isabella de Maddalena, Dino Fracchia, Andrea Frazzetta, Enrico Mascheroni, Stefano Pavesi, Armando Rotoletti, Alberto Roveri. Mostra fotografica collettiva a cura di Mariella Sandrin INAUGURAZIONE Martedì 25 novembre, ore 18.30 nei locali del ristorante – caffè “I Chiostri di San Barnaba” via San Barnaba 48, Milano
UN BLUES PER CUBA mostra fotografica di Andrea Pagliarulo – fotogiornalista- Cuba confonde, stupisce, disorienta. Si arrivi con un’idea stereotipata e si va via senza averne una. Non è facile raccontarla. C’è una Cuba degli slogan sui muri, una dei paesaggi mozzafiato, una orgogliosa e una umile, una silenziosa e un’altra incredibilmente allegra. Un concentrato di contraddizioni colmo ricchezza. Le foto in mostra sono del 2007: un viaggio di 12 giorni tra l’Avana, Vinales, Santa Clara e Santiago. Un viaggio solitario, silenzioso e discreto. CULTURE DEL MONDO 2014: Cuba – Casa Bondi – CASTENASO (BO) MERCOLEDI’ 9 LUGLIO ore 19.30INFO cultura@comune.castenaso.bo.it – 051-6059255
Brescia, Dal 6 maggio al 10 giugno 2014 all’interno del Museo Santa Giulia è allestita la mostra fotografica a cura di Tatiana Agliani e di Renato Corsini dal titolo “Anni Settanta e dintorni”. La mostra apre il calendario degli eventi con cui la città, con la regia di Casa della Memoria, intende ricordare il quarantennale della strage di piazza della Loggia. 170 fotografie che raccontano un’epoca, quella del decennio 1968 – 1978 – , immagini iconiche che appartengono alla cultura collettiva. Scattate dai più importanti nomi del fotogiornalismo, le fotografie in mostra documentano i principali momenti e avvenimenti dell’Italia del post boom economico: dalla protesta del 1967 fino all’omicidio di Aldo Moro, passando attraverso le manifestazioni studentesche, le lotte armate, gli attentati terroristici. Saranno esposte, fra le altre, fotografie di Gianni Berengo Gardin, Uliano Lucas, Dino Fracchia, Pepi Merisio, Ugo Mulas, Tano D’Amico, Gianni Capaldi, Ugo Liprandi e di molti altri. Museo di Santa Giulia, White Room, dal 6 maggio al 10 giugno 2014 (chiuso il lunedì) orario: 9.30 – 17.30 -Ingresso libero
( R)esistenze Anomale – V festa delle resistenze d’oggi
Urbino – Collegio Raffaello, Sala 5, piazza della Repubblica -14-15-16-17 Aprile 2014 Inaugurazione della mostra fotografica “Le istituzioni totali: Regina Coeli, Rebibbia, Ponte Galeria: immagini e parole non dette” da un progetto di Stefano Montesi.
Istanbul. Un libro di fotografie di Mauro Guglielminotti con testi di Orsola Casagrande, Mehmet Gureli, Metin Yegin, Esmahan Aykol , Fusun Demirel.
L’opera è un omaggio a questa grande capitale ponte tra occidente e oriente. Accanto alle immagini di Mauro Guglielminotti, la scrittrice Esmahan Aykol, l’artista Mehmet Güreli, il giornalista e regista Metin Yeğin, l’attrice Fusun Demirel raccontano una parte intima e suggestiva della città.
Orsola Casagrande, giornalista, propone una incursione nell’attualità politica. Le fotografie di Mauro Guglielminotti sono il filo conduttore: attraversano la cultura, la realtà sociale e politica della grande metropoli turca. Un viaggio per immagini che parte dal 1997 e si conclude con le manifestazioni dell’estate del 2013 di piazza Taksim in difesa del parco Gezi.
Il libro propone una visione di Istanbul diversa e originale. Inserisce elementi di curiosità che portano fuori dai circuiti classici e stereotipati. Attiva tutti i sensi per meglio scoprire le suggestioni che ad un visitatore attento, Istanbul offre. Questo libro, primo di una serie, ha la specificità di raccontare la città attraverso gli occhi ma anche le parole di quanti la città la vivono giorno dopo giorno.
Le informazioni sul libro e il progetto si possono trovare anche sul sito www.rewend.eu. La parola ‘rewend’ significa nomade in curdo. Proprio questo spirito nomade caratterizza l’opera di Mauro Guglielminotti. Fotografie e testi servono ad aiutare a vedere meglio, comprendere e condividere cambiamenti e evoluzioni dei luoghi.
La tecnologia tradizionale, i libri, e quella moderna, i supporti informatici da mettere nello zaino o da guardare prima di partire, visualizzare in un momento di pausa del viaggio, sono il naturale compendio che il viaggiatore può avere con se in viaggio e anche in questo senso “Istanbul” rappresenta una perfetta sintesi tra antico e moderno. Un po’ come la città che si affaccia sul Bosforo.


































