I veleni di Mantova e la bonifica infinita

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Oltre mille ettari non ancora ripuliti e messi in sicurezza dopo nove anni. A rallentare i lavori i ricorsi dei privati contro Provincia e Ministero. È stata depositata in questi giorni la relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti nella zona industriale di Mantova. Fra terreni, aree lacustri e corsi d’acqua nei comuni di Mantova, Virgilio e San Giorgio di Mantova fanno 1.027 ettari di superficie. Un’area in gran parte compresa nel Parco del Mincio. Sulla riva destra del fiume la città dei Gonzaga, dall’altra il Polo Chimico sulle cui aree fin dagli anni ’70 le indagini ambientali hanno rintracciato nel suolo contaminazione da metalli pesanti, in particolare mercurio, e presenze estese di idrocarburi, cloroformio e dicloroetano. Dagli anni ’50 fiumi e laghi hanno risentito, si legge nella relazione del ministero, «degli scarichi degli insediamenti industriali», e nella falda è stata rilevata la presenza di metalli, idrocarburi e solventi aromatici. Dal 2007 l’area è Sito di Interesse Nazionale e da nove anni si fanno i conti con la messa in sicurezza e la bonifica. Nonostante il tempo trascorso però, i passi avanti fatti sono ancora insufficienti.

The poisons of Mantova and the endless land reclamation. Over a thousand hectares not yet cleaned and made safe after nine years. Since the ’50 rivers and lakes around Mantua were affected by discharges from industrial plants and groundwater was found to contain metals, hydrocarbons and aromatic solvents. Since 2007 the area is Site of National Interest are made to deal with the securing and cleaning up. Despite the time elapsed, however, the progress made is still insufficient.