Roma, prove di integrazione possibile

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Roma, Nel 2008 una comunità Rom ha occupato un capannone abbandonato in via delle Cave di Pietralata, dopo lo sgombero dalle baracche dove vivevano lì vicino. Qui  hanno dormito al riparo e hanno potuto iniziare un percorso di integrazione nel tessuto del quartiere: ” … molte persone del quartiere ci hanno aiutato: 3 bambine vanno ora regolarmente a scuola, gli uomini lavorano, le donne stanno iniziando un’attività di sartoria … ora però abbiamo paura, perché tutti dicono che noi Rom, noi immigrati siamo pericolosi per la sicurezza degli italiani. Vorremo avere la possibilità di una vita migliore, soprattutto per i nostri figli, vogliamo continuare a sperare…”. Nel periodo in cui il fotografo Andrea Sabbadini frequenta il campo muore Gheorghita, moglie di Tinca uno degli anziani della della comunità Rom, il suo funerale è ritratto in alcuni scatti del reportage
Roma, In 2008, a Roma community occupied an abandoned shed in Via delle Cave di Pietralata after clearing the shacks where they lived nearby. Here they slept sheltered and could start a journey of integration into the fabric of the neighborhood: ” … many people in the neighborhood have helped us: 3 girls now go regularly to school, men work, women are starting a tailoring business … Now, however, we are afraid, because everyone says that we Roma, we immigrants, are dangerous for the safety of Italians. We want to have the chance of a better life, especially for our children, we want to keep hoping…”. In the period when the photographer Andrea Sabbadini frequents the camp dies Gheorghita, wife of Tinca one of the elders of the Roma community, his funeral is portrayed in some shots of the reportage.
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